Giovanni Longo (Locri, 1985) è uno scultore e artista visivo italiano. Nella sua ricerca sperimenta molteplici mezzi ponendo l’attenzione sulla capacità dei linguaggi di condizionare la narrazione.
Da anni si concentra sul recupero del legno lungo le foci dei fiumi in vari luoghi del Mediterraneo prediligendo la Calabria come suo territorio di origine. Con questi, attraverso un lavoro di classificazione e comparazione formale, rappresenta strutture scheletriche, complete o evocate, che dialogano con lo spazio e il tempo.
La memoria e la storia sono centrali anche nello sviluppo di video installazioni o nei particolari paesaggi tratti da diagrammi economici, sedimentando informazioni visive che possono risultare fondamentali o del tutto superflue.
Ha conseguito i diplomi accademici di primo e secondo livello in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, la sua ricerca scultorea nasce durante il suo iter accademico, seguito da Filippo Malice il suo professore di Scultura, durante questo periodo tra il 2009 e il 2010 è stato selezionato in diversi premi internazionali, come: Arte Mondadori, Arte Laguna, Combat e Premio Celeste. Nel 2011 una sua opera viene selezionata ed esposta alla Tese di S. Cristoforo per il Padiglione Italia/Accademie alla 54a Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi. Nel 2012 prende parte al workshop “Eurasia Wings”, nel quartiere artistico M50 a Shanghai, dove ha modo di interagire con il rigore e la pulizia estetica della cultura cinese, in contrasto con la tumultuosa confusione della megalopoli. Negli anni successivi i suoi progetti sono protagonisti in diversi eventi internazionali: dal Kunstenfestival Watou in Belgio al progetto Wood Mood Valcucine a Londra, New York e Milano; dalla residenza a Grasse curata da PHOS alla biennale Jeune Création Européenne in Francia, Polonia, Spagna e Danimarca. Nel 2016 il MARCA Museo delle Arti Catanzaro gli dedica la prima personale istituzionale, a cura di Marco Meneguzzo, accompagnata da una pubblicazione edita da Rubbettino. Dopo tre mesi di residenza a Parigi, presso gli atelier del Dipartimento Culturale di Montrouge, attualmente vive a Roma dove lavora anche come visual designer presso il Tecnopolo Tiburtino, un aggregatore di aziende innovative operanti nel settore dell’Information Technology.