Comunicare in pittura 2.5 D

“Comunicare in pittura 2.5D” è un progetto di Gabriele Templorini.
L’obiettivo principale del progetto è quello di creare una strategia comunicativa efficace attraverso il connubio tra la digital painting, l’animazione digitale e la realtà aumentata.

“Comunicare in pittura 2.5D” è il titolo del progetto di Gabriele Templorini presentato per la tesi in Grafica d’Arte, con relatrice la prof.ssa Cristina Fatato.
L’obiettivo principale del progetto è quello di creare una strategia comunicativa efficace attraverso il connubio tra la digital painting, l’animazione digitale e la realtà aumentata.


Attraverso quest’ultima è possibile instaurare un legame ancora più forte con lo spettatore coinvolgendolo in maniera diretta, avendo la possibilità di interagire in prima persona con l’opera fisica, in quanto è possibile osservarla da diversi punti di vista mentre prende vita con
l’animazione, utilizzando l’applicazione per smartphone “Artivive”.

Le opere mettono in luce alcune delle problematiche che affliggono la società contemporanea, dalla tecnologia, che, vissuta come esperienza totalizzante, causa dipendenza e alienazione
nell’individuo diventando linfa vitale, proseguendo con il fenomeno del cyber-bullismo, per poi concludere con il problema della deforestazione, che coinvolge l’intera umanità.
Tali tematiche vengono rappresentate con un linguaggio surreale, ma allo stesso tempo crudo e realistico.

Lo smartphone diventa la linfa che mantiene in vita l’individuo, senza il quale non potrebbe vivere. Ciò comporta una continua connessione nel mondo digitale e un’inevitabile distaccamento da quello reale.
Riprendendo l’iconografia del San Sebastiano, al suo posto appare una figura femminile, trattenuta non più dalle corde, ma dal proprio smartphone, vittima di una società sempre più intollerante nei confronti del prossimo, che scaglia il proprio odio con commenti, messaggi o video, caricati sul web, che colpiscono la persona, come fossero delle frecce.
Sopra il suo capo emerge l’immagine di un incendio devastante, che rimane impresso nei suoi occhi, lasciando scorrere una lacrima, arida e incapace di risanare ciò che ormai è andato arso.

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